L’esperienza agli Europei mi ha fatto rendere
conto di quanto sia grande il divario orientistico tra l’Italia e le altre
nazioni. Proprio per questo ho pensato che sarebbe stato utile allenarsi con i
più forti… quindi ho subito accettato la proposta di Eleonora di andare ad un
camp di allenamento organizzato dal Ticino. 5 giorni di orienteering in Svizzera
dedicati solo ai giovani. Ecco… i giovani. La prima sorpresa è stato scoprire
che l’età media del camp era molto più bassa del previsto; c’erano ben pochi
ragazzi di più di 15 anni. Seconda sorpresa: rendersi conto che nonostante
l’età sono al nostro stesso livello se non più forti. Autostima sotto le
scarpe, ma non fa niente, d’altronde ho deciso di partecipare proprio per
imparare e migliorare. Esperienza, è tutta questione di esperienza; e loro ne
hanno certamente più di me dato che praticano questo sport dagli 8 anni.
La settimana è pienissima, non stiamo mai
fermi! Due allenamenti al giorno, giochi (orientistici e non) la sera, attività alternative
(arrampicata in una palestra straordinaria). I boschi putroppo non erano belli,
molto sporchi (il bianco corrispondeva spesso ad alte piante di orchidee o
peggio ancora ortiche). Gli organizzatori ci hanno spiegato di aver scelto
quelle zone proprio perché solitamente non sono molto preparati su quel tipo di
terreni. Sicuramente è stato utile anche per noi, anche se speravo di trovare
delle belle conifere in cui correre liberamente.
Il bilancio finale del camp è positivo, anche
se si è rivelato molto diverso dalle aspettative. Gli allenamenti sono stati
impegnativi e mi hanno aiutata a guadagnare un po’ più di fiducia nelle mie
scelte. È stato bello vedere quanto sia diffuso questo sport in Svizzera; credo
che uno dei segreti sia il far crescere anche i più piccoli a contatto con i
boschi e le cartine. Certo, il fatto di abitare in mezzo alle montagne, avendo
molte cartine a portata di mano è certamente un punto a favore del movimento,
ma l’entusiasmo dei ragazzi e dei monitori è fondamentale. Come sempre le
esperienze all’estero sono molto formative e mi danno la carica per andare
avanti. Adesso l’unico augurio che posso farmi è che possa applicare quanto
imparato al camp ai Campionati Italiani Long…. Chissà cosa ci aspetta nel
Gargano!!
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